(another side of) C. S.

Il futuro dipenderà dal regolamento del passato

                                                                                              B. Brecht

A Schumann

I figli del Novecento
nati dal ventre aperto
del germanesimo non hanno specchi
puntati contro gli occhi,[1] passano
tranquilli, sorridono attenti
a Bernauerstrasse fotografando
quello che vogliono senza ricevere per questo
un riflesso accecante. Non come accadde a Schumann,
lo springer,[2] sfuggito
al sigillo spinato che avrebbe dovuto amare.
Che occhio di fulmine, il Signor Liebing
per imprigionarlo in foto
diciannovenne a metà del suo Occidente,
puntato verso la Baviera
che poi scelse per sigillarsi
nell’alcol, tentando un’altra fuga,
stavolta dal rifugio della sopravvivenza.
Finché, morto il muro nell’89,
venne il momento di specchiarsi
e per amore inevitabilmente nel '98
l’attimo di strappare il sigillo,
suicidandosi.




[1] Durante la costruzione del muro di Berlino, fotografi e cineoperatori venivano ostacolati in questo modo dai soldati della RDT perché fossero loro impedite le riprese.
[2] Hans Conrad Schumann (1942-1998), der Mauerspringer: entrato nell’esercito della RDT nel 1960, il 15 agosto del 1961, due giorni dopo l’inizio della costruzione del Muro, è il primo a riuscire a fuggire. Il suo gesto fu immortalato dalla celebre foto di Peter Liebing. Muore suicida in Baviera il 20 giugno del 1998.

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